Lartista Angelo Muriotto, definito dalla critica lo scultore del vuoto, è autore del manifesto del Neodinamismo e padre di questo nuovo e importante filone filosofico ed artistico.

La materia genera la forma, diviene essa stessa forma ed in simbiosi creano l’opera Neodinamica

Per Muriotto la materia inerte contiene in se un’energia potenziale, all’artista il compito di dare forma alla materia liberando l’energia che in assenza di un suo intervento sarebbe rimasta solo latente e inespressa. Ma per giungere a tale trasformazione l’artista deve prima operare una scomposizione, dalla quale trarre i singoli elementi che, ricomposti insieme, costituiranno una nuova forma inedita, alla stessa quantità di materia, forma che è potenzialmente infinita, ma che l’artista sceglie a suo arbitrio in funzione di un nuovo e meraviglioso equilibrio.

Leon Battista Alberti nel quattrocento definiva Architetto colui che sposta le masse e riunisce i corpi, ed è proprio su quest’atto di risarcimento che Angelo Muriotto compie restituendo alla materia ciò che egli stesso ha tolto, che si vengono a materializzare, o meglio ricostituire, le sue opere e la sua profonda poetica.

Sono poi i materiali ad approfondire ulteriormente la qualità della sua ricerca. Muriotto indaga le trasparenze, le rifrazioni, la luminosità ed il buio, utilizzando l’acciaio, il plexiglass, ma anche lo specchio che trascina con forza nel suo mondo tutta la complessità del nostro contemporaneo.

Come Michelangelo è riuscito a catalizzare l’energia presente all’interno della Cappella Sistina a Roma, in quei pochi centimetri che separano la punta del dito di Dio da quella di Adamo, Angelo Muriotto celebra il vuoto, investendolo del ruolo di protagonista e catalizzatore di energia, in tutte le sue opere.