La nascita dell’arte astratta è attribuita a Vassily Kandinsky che dipinse il primo quadro non figurativo nel 1910 (per la verità forse lo ha anticipato nel 1908 il tedesco Hoelzel). L’opera dal titolo “ Primo acquerello astratto” è conservata a Parigi nel Musée National d’Art Moderne. Curiosa la vicenda: Kandinskij, entrato in studio una mattina, si accorse che aveva collocato capovolto sul cavalletto il quadro che aveva incominciato a dipingere il giorno prima. Con sorpresa constatò che il risultato era splendido, e funzionava senza aggiungerci figure umane o paesaggistiche…

Non fu e non sarà l’ultimo. In un museo di Dusserdolf, in Germania, ad esempio, si sono accorti solo ora che un capolavoro astratto di Piet Mondrian per 77 anni è stato esposto capovolto in mostre in mezzo mondo! Una curiosità in più, insomma, per visitare al Centro Culturale Candiani di Mestre, la mostra”Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie”, una bella mostra dedicata in prevalenza all’arte astratta.

Enrico Prampolini

I quadri sono a posto, ma si potrebbe immaginarli capovolti, per vedere che effetto farebbe…La mostra è organizzata da MUVE, Fondazione Musei Civici e dal Comune di Venezia. Punto, linea e superficie è il titolo di un famoso libro scritto nel 1926 da Wassily Kandinsky che vi descrive le sue teorie su una pittura non figurativa e che si uniscono alle continue corrispondenze, instaurate nelle opere, tra colori, forme e suoni.

Le opere esposte provengono dalle ricchissime collezioni di Ca’ Pesaro, la prestigiosa Galleria Internazionale d’Arte Moderna della Città di Venezia, acquistate dal Comune alle Biennali o donate dagli stessi artisti premiati, da mecenati e da collezionisti. Con riferimento ai grandi interpreti del ‘900 internazionale, con Kandinsky sono esposti capolavori di Paul Klee, Lyonel Feininger, Enrico Prampolini, Jean Arp, Victor Brauner, Joan Mirò, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Luigi Veronesi, Ben Nicholson, Karel Appel, Roberto Matta, Giuseppe Santomaso, Mario Deluigi, Tancredi, Mark Tobey, Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida. Bruno De Toffoli, Julia Mangold, Luciano Minguzzi, Richard Nonas.

La mostra con oltre 40 fra dipinti, opere su carta e sculture, ricostruisce l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita e di altre avanguardie sino al nostro contemporaneo, dal futurismo, al surrealismo, all’informale e al minimalismo. Una sezione è dedicata alle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico.

La mostra vuole rilanciare il Candiani che fu sede, alcuni decenni fa, di mostre di grande prestigio. Kandinsky e le Avanguardie – sottolinea la direttrice di Ca’ Pesaro Elisabetta Barisoni – è una mostra che fa doppiamente da apripista. Da un lato indica la scelta dalla Fondazione MUVE di dare il via ad una nuova fase espositiva del Centro Culturale Candiani di Mestre nella terraferma veneziana. Dall’altro è la testimonianza della nuova rete di collaborazioni che la Fondazione Musei Civici di Venezia ha creato con l’ambito territoriale allargato. In formato più contenuto la mostra è stata allestita in precedenza alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone ottenendo un lusinghiero successo.

Ancora maggiore il successo a Mestre dove la mostra sarà visitabile sino al 21 febbraio 2023.

“Vogliamo rafforzare sempre più l’offerta culturale alla città e portare anche in terraferma iniziative che nascono dal nostro patrimonio culturale civico. La mostra su Kandinsky ne è una conferma” il commento del sindaco Luigi Brugnaro, da sempre sostenitore della diffusione di arte e cultura anche in terraferma. Mestre, forse molti lo dimenticano, è Venezia.