Diventato famoso internazionalmente per le sue figure capovolte, il tedesco Georg Baselitz (1938) è il primo artista vivente a esporre alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Baselitz, assiduo frequentatore del bel Paese e di Venezia, ha avuto fonti di ispirazioni in vari artisti rinascimentali, da Giovanni di Paolo, Rosso Fiorentino e Jacopo da Pontormo.
E con le stesse Gallerie dell’Accademia come ricorda l’ex direttore Paola Marini, che ha affermato: ” Dopo il successo della mostra di Philip Guston nel 2017, siamo lieti di proseguire il percorso presentando il lavoro di un Maestro contemporaneo quale Baselitz, la cui opera è stata profondamente influenzata dall’incontro con la storia dell’arte italiana presente nelle stesse Gallerie di Venezia”.

Emilio Vedova e Georg Baselitz

Ma Baselitz ha un altro forte legame con Venezia: l’amicizia con Emilio Vedova

I due artisti si conobbero negli anni Sessanta a Berlino, dove Vedova visse per circa due anni. La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha così voluto celebrare il centenario della nascita (che ricorre il 9 agosto) del grande artista veneziano (1919-2006) con una mostra curata in via eccezionale proprio da Georg Baselitz, che ha accettato con entusiasmo la proposta.

Il Maestro tedesco, scegliendo le opere che ha ritenuto maggiormente rappresentative, ha suddiviso lo spazio espositivo del Magazzino del Sale, restaurato da Renzo Piano, in due serie di grandi opere su tela, tutte rigorosamente in bianco e nero (su pareti bianche), appartenenti ad altrettanti momenti significativi del lungo e complesso percorso artistico di Vedova, gli anni ‘50/’60 e gli anni ‘80. Su una parete sono esposte sei grandi opere quadrate degli anni ottanta, caratterizzate da una pittura esplosiva e di grande impatto visivo. Sulla parete di fronte si possono invece ammirare opere storiche di fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta.

Georg Baselitz Venezia

Delle 14 opere esposte dodici sono idropitture con sabbia su tela. Baselitz nel 1957 comprò un quadro di Emilio, del quale era un grande estimatore. Lo considerava un dinamico rivoluzionario dell’arte, come rivoluzionario è lo stesso Baselitz. Un’amicizia cementata anche con i pigmenti cromatici, perché nelle figure capovolte di Baselitz all’Accademia non sfugge una certa presenza di Vedova. La mostra “Emilio Vedova di/by Georg Baselitz” potrà essere ammirata fino al 3 novembre.