I Deserti di Osvalda Pucci hanno le sembianze di un’esplorazione del mondo interiore della mente, in relazione ai misteri dell’universo. Profonda conoscitrice delle antiche tecniche pittoriche la Pucci fonde nei Deserti concetti e idee che mescolano materiali e significati, pensieri e silicati provenienti da un immaginario di contesti diversi che spaziano dalla storia della pittura, a quella del cinema e sono dall’artista rimescolati insieme.
Fondendo immaginazione e scienza, organico e artificiale, la bellezza del paesaggio assume origini sedimentarie, vulcaniche, erosive. Aggettivi che ben si adattano ai sentimenti, al sentire del tempo o a una prospettiva futura nella quale trovare nuove possibilità di associazione e convivenza. I pensieri, che liberi ruotano difronte alle opere di Osvalda Pucci attraversano il mito, per raggiungere il subconscio, così come toccano lo spazio per poi ripiombare nella gravità del presente.
Un lavoro quello della Pucci che intrecciando la natura alla complessità cosmica dell’esistenza, le è valso quest’anno il Grand Prix Artiste, prestigioso riconoscimento attribuitole a Cannes nell’ambito del Festival del Cinema. Infine vogliamo altresì ricordare che Osvalda Pucci fa parte di quella ristrettissima cerchia di artisti selezionati per il progetto ConGiunti (promosso dall’editore Giunti), nel quale vengono affrontati nuovi percorsi di lettura di un artista attraverso affinità tra un’opera contemporanea e una del passato. Gli esiti di questo lavoro di ricerca sono pubblicati nel corposo volume ConGiunti, nel quale un’opera della Pucci è posta a confronto con un dipinto di Ennio Morlotti.
Nel confronto tra le due opere che qui pubblichiamo, emerge forte il rapporto spirituale tra l’autrice e il grande maestro del novecento, entrambi accomunati da un’estetica che unisce il paesaggio all’inconscio; un sentimento freudiano, fondato sulla forte corrispondenza tra l’io dell’artista e la realtà circostante. Le opere di Osvalda Pucci saranno in esposizione presso il Castello Sforzesco di Novara, dall’8 al 27 settembre. Seguiranno esposizioni a Como e Roma.