Introduzione. Howard Rosembaum

Il fotografo Alfred Stieglitz disse una volta: “ Quando scatto una foto io faccio l’amore” Per Raphael Mazzucco è la stessa cosa. Il suo lavoro è un’espressione dell’amore e, come molti grandi artisti in tutta la storia dell’Arte Occidentale, è innamorato della femminilità e della bellezza. La bellezza è il trampolino dal quale ogni frutto dell’immaginazione si sprigiona. Quella stessa bellezza è viva sotto varie raffigurazioni, sia che venga rappresentata sotto forma di un nudo o di un paesaggio o, in molti dei suoi lavori, come la giustapposizione di entrambi.
Per Raphael Mazzucco la bellezza è intrinseca alla forma femminile, allo stesso modo affine anche a quella che si trova in natura. All’interno del suo lavoro, le due cose sono sinonimi. Ci sono colline e valli e forme e consistenze che evocano una cruda e invitante sensualità, sia nell’immagine di una donna nuda sia di un brullo paesaggio. Ha detto di venir ispirato dalla natura perché “io sono al cento per cento un ragazzo della natura con tutto il mio cuore. Sono sempre stato attratto dalla vita organica che ci circonda”. Raphael ha a lungo goduto di una straordinaria carriera nel ruolo di uno dei massimi fotografi di celebrità e moda del mondo. Tale lavoro lo ha portato in alcune delle località più esotiche e varie, come Islanda e Vietnam.

Ha immortalato alcune delle donne più belle al mondo. Da tali esperienze ha ricavato i parallelismi fra la forma femminile e la natura che rendono più intenso il suo lavoro. Non esiste una linea chiara o una demarcazione nella vita di Raphael fra la sua Fotografia commerciale e la sua arte figurativa, perché Raphael è completamente immerso nella fluidità e questo suo fluire lo porta a essere costantemente in movimento, incapace di contenere l’ardente pozzo di energia che lo pervade e che lo stimola a creare di continuo, ad abbracciare la vita senza sosta. Da giovane Mazzucco avrebbe voluto essere pittore, ma ha presto realizzato di non essere caratterialmente adatto all’isolamento. Al contrario, egli viene energizzato dalla cooperazione
perché si nutre dell’energia e dell’eccitazione che deriva dall’unione di più menti e loro sinergia. Ancora, egli crea un mondo che è nettamente suo.
In questo mondo è presente una grande bellezza, ma ci sono anche brama e struggimento, isolamento e caos. Si può avvertire un palpabile fervore stando di fronte a uno dei suoi lavori su larga scala; come un eroe o un’eroina del cinema, ci si sente gettati in un mondo di alti e bassi di stampo teatrale. Mazzucco è altrettanto attento al proprio metodo artistico quanto lo è con il linguaggio figurato che sceglie. Depone uno strato di colore sopra le sue foto, quindi aggiunge oggetti trovati per creare un collage di mezzi espressivi. Certo, così come costruisce, distrugge, oscurando sezioni delle fotografie e lasciando chi guarda a interrogarsi sulla loro assenza. Un suo lavoro finito è spesso sigillato con una resina che conferisce un aspetto lucido e quasi commerciale, negando al tempo stesso il crudo ed evocativo linguaggio figurato in esso contenuto. Comincia con ”nient’altro conta se non un bell’esterno e un bel soggetto”. Da qui in poi, lavora con una “cruda sensibilità” che rifiuta la manipolazione digitale, spesso facendo tesoro di ciò che si potrebbero pensare essere degli errori. Gli oggetti nei suoi collages sono di norma quelli trovati in loco e, con essi, illustra una narrazione. Fluidità è ciò che nutre il suo procedimento artistico.
[Mazzucco] spiega: “Quando sto lavorando diviene completamente spontaneo. Non seguo mai un obiettivo o un ordine prestabiliti. Nulla è mai preordinato in modo sistematico”. La sua narrazione si costruisce da sola man mano che l’ispirazione sale dal suo procedimento creativo. C’è, con Mazzucco, un accattivante senso di stupore fanciullesco, sia nel suo lavoro che relativamente alla sua persona, come se tutto ciò che fa fosse fatto per la prima volta. Emette un’ energia positiva e, alla fine tutto, nel suo lavoro, è affermazione. Benché ci possa essere una sfumatura di melanconia, c’è sempre una vigorosa vivacità che sale in superficie e questo è dovuto al fatto che Mazzucco vive appieno la vita.

Colleziono da 66 anni, esattamente dal 1947 quando avevo solo 5 anni. Nessuna figurina del baseball o fumetto alcuno…beh, forse qualcuno sì, ma principalmente vetri Tiffany e ciotole da barba, un’attività di famiglia.

Ad ogni modo, 50 anni fa sono entrato in possesso del mio primo quadro espressionista astratto e in seguito di pezzi della Pop Art. Nel 1969 ho coniato la parola “fotorealismo” e ho cominciato a dar vita alla migliore collezione di genere dei migliori lavori su carta, per non menzionare la collezione principale di quadri.

All’inizio degli anni ‘70 ho cominciato a interessarmi all’Illustrazione Americana e mi sono concentrato su quello che ho chiamato nel mio libro del 1996 “The Great American Pin-up” (la grande pin-up americana) e ho creato la miglior collezione di pezzi d’arte di QUEL genere e la mia è la principale galleria per questo tipo di lavoro.

Le mie collezioni includono oltre 1000 fotografie e molte di queste riguardano Jock Sturges che io rappresento. In tutto mia moglie Susan e io abbiamo oltre 100 collezioni e solo alcuni sono duplicate o simili a ciò che CHIUNQUE altro colleziona. La nostra sfida è di trovare una categoria di qualche sorta che catturi la nostra attenzione e che sia, o che sia stata, sottovalutata dagli altri, per poi creare la miglior collezione, conoscere tutto ciò che c’è da sapere riguardo alla categoria in questione e poi mostrarla e pubblicarla.

Gli ultimi 20 anni sono stati frustranti per quanto riguarda il modo in cui il mondo dell’arte è concepito. NOI non abbiamo trovato molto ciò che ci attira. Quando un giornale d’Arte pubblica la lista dei 100 migliori collezionisti o qualcosa di simile, l’80% di essi possiede gli stessi articoli. Perché? Perché al giorno d’oggi sono poche le persone che acquistano arte perché amino ciò che essa rappresenta.

Di sicuro questo è stato il motivo per cui l’arte è stata collezionata per la maggior parte della storia del genere umano ma NON è il motivo per cui è collezionata oggi. Ora ciò che conta è l’investimento, lo status oltre a trovare un arte che ci parli e che sia in sintonia con i nostri canoni estetici. Tutta la parte della storia personale di cui sopra è rilevante per quanto concerne la narrazione che sto per fare.

Dopo anni di frustrazione per voler continuare a fare ciò che facciamo, scoprimmo un artista il cui lavoro è stato ispirato e influenzato fortemente da ciò che ci ha interessato per così tanto tempo. Raphael Mazzucco è un innovatore in ciò che io sento essere VERA ARTE, proprio come quella di ogni artista che ho visto per decenni.

Mentre utilizza colori, disegni, fotografie, collage e tutti gli strumenti tradizionali e i materiali che gli artisti hanno inventato e con i quali hanno lavorato durante tutta la storia, lui produce nuovi, interessanti, innovativi e, aspetto che è il più importante per me, se non lo è per la cosiddetta “impresa dell’ Arte”, oggetti BELLI da guardare. Il suo linguaggio figurato coinvolge la figura femminile, che è stata preponderante per la maggioranza degli artisti, almeno nei loro disegni di essa.

Molti lungo i secoli hanno fatto affidamento sul nudo femminile per imparare la materia. La sua giornata di lavoro come fotografo di moda gli ha permesso di vedere e utilizzare questo universalmente amato aspetto e soggetto in modi nuovi nella maggior parte dei suoi quadri d’artista. I quadri! Perché essi sì, SONO quadri. Sono infusi di gesti astratti, citazioni Pop, persino un tocco di murales. Il suo lavoro è aggressivamente colorato e include vita naturale,
paesaggi e, certamente, elementi figurativi.

L’artista sa ed è capace di progredire sotto OGNI aspetto del realismo in arte. L’immagine del nudo è sempre sexy ma casta, una qualità che ha permesso alle pin-up dagli anni ‘30 agli anni ‘70 di rimanere accettabili e seducenti. Raphael è estremamente inventivo per quanto riguarda le inclusioni, il posizionamento e le affermazioni create dalla giustapposizione di questi incredibili nudi all’interno del contesto di ciascun quadro e il risultato è sempre coinvolgente e richiama l’attenzione, non permettendo a nessuno di passare indifferente.

Per essere più di sinistra, socialisti, politicamente corretti e multiculturali, in accordo con una certa parte di scrittori influenti, agli artisti è stato insegnato e a noi detto che Bellezza e Qualità sono parole da abbandonarsi nel campo dell’arte e delle altre aree della cultura. Perché? Perché sono solo pochi a poter permettersi ciò che queste parole significano e “noi vogliamo che chiunque possa avere la possibilità di essere un artista, un musicista o uno scrittore”.

Viene insistentemente fatta passare l’idea che per essere “artista” uno debba essere capace semplicemente di esprimere se stesso e di portare l’attenzione sulla miseria, la sofferenza, il pregiudizio e tutto ciò che li disturba. Qualità, talenti, disciplina e conoscenza non hanno bisogno di intervenire. Bene, semplicemente così non funziona. Io dico che queste persone dovrebbero fare questo sul lettino dei propri psichiatri.

Quello di cui abbiamo bisogno come spettatori, ascoltatori e lettori sono più artisti simili a come Raphael Mazzucco E’! Un artista che imperturbatamente dipinge, fotografa e ritrae tutti gli aspetti della BELLEZZA, sia essa un nudo, il tramonto, il mare, le nuvole nel loro splendore. No bruttezza, no dichiarazioni politiche, no descrizioni della miseria. Goya lo ha fatto molto tempo fa. C’era un tempo, un luogo e un motivo.

Il mondo oggi E’ pieno di miseria, sofferenza, violenza, odio, guerra e infelicità diffusa. Gli artisti dovrebbero ribellarsi al mantra prevalente che vuole mostrare tutto ciò. Gli artisti dovrebbero dare un’occhiata alla speranza, alla bellezza e alla felicità. Sarebbe molto più utile al genere umano. Raphael Mazzucco lo sta facendo e, se tutto va bene, rappresenta l’avanguardia di molti artisti in arrivo che realizzeranno ciò come fosse una missione.