Le sue immagini possiedono l’impalpabile delicatezza di una poesia d’amore. Gigante della fotografia di moda, Paolo Roversi ha scritto con la luce le più belle pagine sulla bellezza femminile degli ultimi quarant’anni. Ad ottobre il museo Mar di Ravenna, città nella quale è nato, celebra la sua arte con un’importante mostra antologica.
E pensare che di fronte alla prima fotografia della storia, quella che Nicéphore Niépce realizzò dalla finestra del suo studio a Le Gras, il mondo accademico di Francia concordava nel definirla un disegno automatico privo d’intervento umano. Ci volle un po’ di tempo perché la fotografia non venisse compresa come sterile riproduzione della realtà.

Eppure quel piccolo miracolo della luce era già una visione arbitraria e personale di un fotografo che ha deciso cosa mostrarci e soprattutto come. Paolo Roversi ha raccontato di aver dormito un’intera notte sotto quella finestra e di essersi sentito come dentro la grotta di Betlemme.
Questo dice molto del suo pensiero sulla fotografia che è per lui, non la rappresentazione della realtà, ma qualcosa di più profondo, che solo attraverso la luce è possibile rivelare. Paolo Roversi è uno dei primi maestri italiani ad affermarsi a livello internazionale nella fotografia di moda, quest’anno sua è anche la firma del Calendario Pirelli.
Nato a Ravenna, sarà l’incontro con Peter Knapp, direttore artistico della storica rivista Elle, a cambiare il corso della sua vita. Si trasferirà a Parigi nel ‘73 dove ancora oggi lavora nel proprio atelier che ha chiamato “Studio Luce”. A parte rare eccezioni, lavora sempre lì, in uno spazio scarno ed essenziale come lo sono le sue fotografie, private di tutto il superfluo per vedere oltre le apparenze.
Roversi con la sua tecnica inconfondibile, utilizza la luce per disegnare i suoi servizi di moda, i suoi ritratti o una natura morta, dando forma ad un mistero antico. In ogni immagine riconosciamo l’atmosfera che Roversi ha portato sino a Parigi nella sua personale valigia dei ricordi.
Sono i contorni rarefatti di Ravenna, città pervasa dalla nebbia, silenziosa e tersa interrotta qua e là dallo sfavillio spirituale dei suoi mosaici, quelli di Sant’Apollinare di San Vitale e Galla Placidia. L’immaginario di Paolo Roversi è presentato in mostra a partire dalle prime fotografie di moda e i ritratti di colleghi fotografi che si alternano a fotografie di still life.
Alcune sale del Mar ospitano i suoi lavori più recenti, come una selezione di scatti del calendario Pirelli 2020. Si tratta della prima esplorazione così approfondita di un universo visivo particolarmente ricco e complesso qual è quello di Paolo Roversi.