Dalla Scuola Romana, con i famosi quadri con donne baciate dalla maternità alle celebri tele su immagini lagunari e chiese e palazzi di Venezia, Virgilio Guidi è stato uno dei grandi protagonisti del Novecento.

E merita un plauso la prestigiosa Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa che gli dedica la prima retrospettiva, dopo la morte, nell’ormai lontano 1984. Un’antologica, probabilmente la più ampia mai organizzata, intensa e spettacolare che, con ben 220 opere, ripercorre l’intera  carriera del maestro dello Spazialismo nelle sedi di piazza San Marco e di Palazzetto Tito e alla Ca’ d’Oro, dove una trentina di “ Venezie” della collezione di Alberto Sonino dialogano con capolavori di famosi artisti del Cinquecento e Settecento veneziano tra cui Canaletto, Tiepolo e Bellini.

Virgilio Guidi

Nelle sale a San Marco sono esposte una sessantina di pregevoli opere degli anni Dieci e Venti del Novecento, figure degli anni Trenta e Quaranta e dipinti dello Spazialismo veneziano del Dopoguerra.

Nella seconda sede, a Palazzetto Tito, in mostra dipinti degli ultimi 25 anni di attività di Guidi. Che, nato nell’Urbe nel 1891, era diventato uno dei protagonisti della Scuola Romana, caratterizzata dallo stile metafisico e da una sorte di realismo magico. Fu affascinato dal Rinascimento e dalla luce, quella luce che sarà protagonista dei suoi quadri anche a Venezia, dove si trasferirà alla fine degli anni Venti per succedere a Ettore Tito alla cattedra di pittura all’Accademia.

“ Si è impossessato della luce per restituirci Venezia”, ha commentato lo storico dell’arte Giovanni Granzotto, curatore della mostra con Stefano Cecchetto e Dino Marangon. Obiettivo dell’imponente retrospettiva è proprio quello di approfondire “su come Guidi, padre e ispiratore di generazioni di artisti veneziani, abbia cambiato completamente la visione del paesaggio, inventando una sintesi perfetta e assoluta tra l’idea del paesaggio e l’idea stessa di Venezia”, sottolinea Granzotto in catalogo.

“E, ancor di più, come sia stato capace di coniugare nella pittura moderna la luce rinascimentale con la luce veneziana, a sua volta una sintesi fra luce ideale e luce fisica.”