La materia prediletta da Giuliana Maria Maddalena Fusari è la poesia, intesa come liricità atta a strutturare e dare sostanza allo spirito. Fin dalle sue prime manifestazioni artistiche ella si è contraddistinta per la sorprendente capacità di evoluzione nella ricerca, giungendo a dare forma estetica e concretezza tangibile a un dinamismo interiore teso verso l’assoluto.

Esaustiva è la riflessione che lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi volge alle opere della Fusari, annoverandole quali tappe di un viaggio introspettivo che l’autrice percorre verso sé stessa, come una sorta di terapia intenta a sublimare un linguaggio lirico altrimenti incomunicabile. Chiaro è che se pur lontani dal catalogare la sua pittura sotto un’etichetta generica, Giuliana Maria Maddalena Fusari per virtù propria e per propria intuizione, sa mantenere il proprio lavoro strettamente connesso con i fenomeni più innovativi dell’arte contemporanea.

Partita da istanze che sono comuni ad artisti dell’arte povera la Fusari, nella sua carriera, varia e molteplice, fatta di studio e sperimentazione (ha sperimentato tra le altre anche la fotografia d’arte e la poesia), ha impiegato in taluni lavori; la lana, la carta, la juta e il cotone, nell’ambito di una figurazione in cui giocavano influenze mitologiche, per maturare poi un’esperienza pittorica pronta ad esprimere le istanze di questo nostro tempo irrequieto, che non trova stasi se non nell’oggettività della tela.

E come se l’ansia di un’epoca si traducesse ora in frammenti cromatici, immersi in un rapporto dinamico con lo spazio. La sua pittura attuale ha chiarito una formulazione astratta, in cui ogni rifermento a un contenuto aneddotico legato ad un qualunque fatto realistico è trasformato in immagine estetizzata e allusiva. Un atteggiamento il suo volto alla ricerca di una coerenza mentale piuttosto che romantica.

La stessa creatività sempre controllata dal raziocinio e dalla consapevolezza che, una qualunque esperienza espressiva, non deve scaturire dalla casualità, ma da una ponderata riflessione, si estrinseca come nelle opere pittoriche, anche nella scultura e nella poesia (Ricordiamo che l’artista è diplomata sia in Scultura che in Pittura rispettivamente all’Accademia di Belle Arti di Verona e Bologna).

Ella stessa definisce il suo stile come “Informale Femmina”, poiché contraddistinto da grazia e eleganza, da femminilità e spiritualità, precisando la differenza con la pittura informale che è storicamente “maschile” e quindi più rude.

Nella loro essenzialità le opere di Giuliana Maria Maddalena Fusari sono l’impronta certa ed impegnata della sua vocazione d’artista e senza mistificazioni esse puntano dritte alla veridicità delle cose. Nel concludere vogliamo ricordare che alcune sue opere sono presenti nel film Free, del regista Fabrizio Maria Cortese e che ha per protagoniste le attrici Sandra Milo e Corinne Clerì.