Il belga Koen Vanmechelen (1965) è un artista concettuale apprezzato in tutto il mondo. Originale e pionieristica, la sua opera tratta i temi dell’identità e la diversità bioculturale.

Protagonista della sua produzione è il pollo

che nei progetti dell’artista è sia un’opera d’arte, sia una metafora della società. Facendo confluire insieme arte, scienza e filosofia, ed esplorando l’interazione fra queste discipline, Vanmechelen propone una riflessione sul nostro patrimonio mondiale e sul modo in cui scegliamo di vivere ed evolverci. Parte integrante del suo approccio sono le collaborazioni scientifiche multidisciplinari e l’impegno per la comunità.

©  Koen Vanmechelen, 2019 photo by Jeroen Verrecht

L’arte di Vanmechelen ha avuto i primi riconoscimenti a livello internazionale alla fine degli anni Novanta, con l’avvio del suo Cosmopolitan Chicken Project (CCP), un progetto artistico di incroci di galli e galline di differenti razze e regioni, per ottenere il pollo cosmopolita, simbolo dell’arricchimento che comportano la diversità e l’ibridazione, negli esseri viventi come nella cultura.

Sin dall’inizio del progetto circa venti anni fa, le opere che ne sono derivate sono state esposte in mostre in tutto il mondo. Il lavoro dell’artista belga ha inoltre attratto l’attenzione della comunità scientifica, in misura sempre crescente. Nel CCP, ogni generazione successiva si è dimostrata più resiliente, più longeva, meno suscettibile alle malattie, e meno aggressiva della precedente.

Attualmente attivo anche un progetto di ricerca realizzato in collaborazione con l’Università di Lovanio, il Cosmopolitan Chicken Research Project (CC®P)

che si occupa di studiare la composizione genetica dei diversi incroci e le sue potenziali implicazioni per la scienza. Grazie alle sue collaborazioni scientifiche, Vanmechelen è stato insignito di un dottorato honoris causa dall’Università di Hasselt (2010) e del premio Golden Nica nella categoria “Hybrid Art” (2013).

L’opera di Vanmechelen è varia e ibrida come il suo pollo cosmopolita: una combinazione unica di dipinti, disegni, fotografie, innovative tecnologie 3D, video, installazioni, e sculture in legno. Tutto ciò nasce dalla profonda convinzione che il posto dell’arte sia nella società, che essa debba interagire con le persone.

© Koen Vanmechelen, 2019, photo by Kris Vervaeke

C’è una forte attenzione alla comunità In tutti i progetti più importanti portati avanti da questo artista, come Cosmogolem, progetto globale sui diritti dei minori basato sull’arte, The Walking Egg, progetto di sviluppo della fertilità mondiale, e Combat, progetto di commemorazione della prima guerra mondiale. Nel 2011, le fondazioni che hanno supportato questi lavori sono confluite in una nuova istituzione denominata Libera Università della Diversità (Open University of Diversity).

Nel 2016, Vanmechelen ha lanciato il progetto Planetary Community Chicken (PCC). Mentre la nuova razza meticcia viene introdotta nelle comunità di ogni parte del mondo che non dispongono di servizi sufficienti, la fondazione MOUTH si occupa degli aspetti di sviluppo sostenibile dell’iniziativa.

Fondata nel 2016 da un gruppo di medici e scienziati europei in collaborazione con Vanmechelen, MOUTH è un’organizzazione no-profit che unisce arte, scienza e persone per analizzare le applicazioni e l’impatto della diversità bioculturale. Vanmechelen ha presentato la sua opera quasi in tutti i continenti del pianeta, dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Islanda al Senegal. In Belgio, ha esposto in svariati musei e location: Verbeke Foundation, Watou, Museum M e Z33.

Labiomista, Genk 2018

All’estero, si ricordano mostre monografiche e collettive in diversi musei, tra i quali: National Gallery (Londra), Victoria and Albert Museum (Londra), Museum Kunst Palast (Düsseldorf), Muziekgebouw aan ‘t IJ (Amsterdam), Macro (Roma), MAD Museum (New York), Belvedere (Vienna), ZKM (Karlsruhe), e Museo Puškin (Mosca).

Spesso presenti alla Biennale di Venezia, le sue opere sono state esposte alle biennali di Mosca, Havana, Dakar e Poznan,alla Triennale di Guangzhou, all’Expo 2010 di Shanghai, a Manifesta 9 e DOCUMENTA (13). Vanmechelen vive a Meeuwen-Gruitrode, nel Belgio nord-orientale, ed è cittadino onorario della sua città natale, Sint-Truiden.

© Koen Vanmechelen, 2019 , photo by Jeroen Verrecht

Dal 2017, l’artista lavora nel suo nuovo studio, LABIOMISTA, progettato dall’architetto svizzero Mario Botta e realizzato a Genk sul sito di un ex zoo. LABIOMISTA sarà visitabile a partire da giugno 2019. Oltre allo studio dell’artista, il sito ospiterà un parco culturale e naturale e un centro di formazione e ricerca, inclusa la Libera Università della Diversità. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.koenvanmechelen.com