Nato a Valencia, in Spagna, nel 1942, Manolo Valdés è un pittore, scultore e autore di stampe noto per la sua personalissima iconografia. Considerato uno degli artisti spagnoli più importanti e stimati, è stato insignito in patria di numerosi premi, tra i quali la Medalla Nacional de Pintura de Bellas Artes de España e la Medalla de Oro al Mérito de las Bellas Artes de España.

Ispirato dai grandi maestri del passato come Velázquez (ad esempio, il suo Reina Mariana raffigura la Regina Mariana di Spagna, un soggetto di cui già si era occupato Velázquez)

ma anche da artisti moderni quali Matisse e Picasso, Valdés si serve della loro arte come di un punto di partenza dal quale creare delle opere pervase da un’estetica del tutto nuova, utilizzando materiali e media diversi, come la carta, la tela ruvida, l’alluminio e il bronzo.

Manoo Valdés, perfil con tocado rosa, 2011

Attraverso la scultura, il collage e le stampe, egli crea busti e figure femminili prive dei tratti del volto, il che conferisce loro un’aura di eternità. Tra questi famosi soggetti scultorei vi è una testa di donna con un ornamento per il capo composto di forme che si trovano in natura, come farfalle, felci, foglie di palma e di alloro.

Stando a quanto riporta il blogger Gul Kilic, in un’intervista del 2008 Valdés commentò “l’accostamento tra la staticità dei volti delle sculture e la dinamicità dei loro copricapi, dichiarando: ‘Devo ammettere che adoro la tensione pronunciata che viene a stabilirsi tra le due parti; è come se fossero due sculture completamente diverse.

E la sfida è riuscire a far sì che funzionino come un tutto armonioso, nonché rallentare la loro formulazione inizialmente differente affinché venga vista non come qualcosa che separa, ma come un elemento che arricchisce.’” Il soggetto della maggior parte dei suoi collage è il profilo di una donna, raffigurata con un copricapo e un velo che le coprono il viso. Secondo Kilic, si tratta di un soggetto che “ricorda una figura rinascimentale.”

“Come la tela ruvida che Manolo Valdés utilizza nei suoi quadri, il materiale scultoreo può apparire grezzo; tuttavia, l’evocazione delle immagini è invece maestosa e, al contempo, elegante,” nota Kilic. “Non diversamente dalla semplificazione dei dettagli nelle sculture, i collage raffigurano solo i contorni dei volti, mentre i copricapi e i vestiti sono decorati in modo elaborato. L’eliminazione dei tratti del volto amplifica la regalità e la dimensione di eternità dei busti, e la carta che si sporge dalla superficie in graziose arricciature e rigonfiamenti dà loro vita.”

Scrivendo delle sculture di Valdés, Antonio Lucas ha affermato: “Hanno tutte quell’atteggiamento di compagnia, di un petto pieno di cose accumulate, di esperienze umane che hanno perforato il duro rivestimento di metallo e si sono stabilite al suo interno, portando con sé desiderio, sensualità, densità, lussuria, e forse una leggera febbre. L’impressione è che siano qui da sempre…”