E’un museo tecnologico che contribuirà a elevare Mestre, ex Cenerentola delle città venete, al centro di cultura d’altissimo livello degno, sottolinea con orgoglio il sindaco Luigi Brugnaro “ di una grande metropoli”.
M9, il Museo del Novecento, è il primo museo italiano totalmente multimediale, che consente al visitatore di conoscere e “vivere”, grazie alla tecnologia interattiva, i momenti salienti del “secolo breve” .
Realizzato dalla Fondazione Venezia con una spesa di 110 milioni in un ex-convento e nella vecchia caserma dei carabinieri, in totale 7 edifici (tre nuovi) su un’area di oltre 10 mila mq, a due passi dalla centrale piazza Ferretto, il museo esternamente spicca, con gli oltre 20.000 elementi di ceramica che rivestono le facciate, per i suoi 13 colori, in prevalenza il rosso, il bianco, il grigio e il nero, che si rifanno ai palazzi veneziani.
Il percorso espositivo si snoda su tre piani, due dedicati alla collezione permanente e uno ad eventi e mostre temporanee sul mondo del turismo. Seimila fotografie, sessanta installazioni multimediali e interattive, 400 file audio e 820 video per circa 10 ore di filmati, proiettati su monitor e grandi schermi, ripercorrono tutta la storia del Novecento suddivisa in otto sezioni, dalle situazioni demografiche, ai diversi stili di vita, alla scienza, al lavoro, al paesaggio italiano fino all’educazione.
La Fondazione Venezia lo ha definito “ un museo della nazione” perché consentirà agli italiani di conoscere “ in modo attivo”, immergendosi quasi fisicamente nei filmati il secolo che più ha contribuito a creare la loro identità odierna, nella convinzione che la conoscenza è la base indispensabile per progettare il futuro individuale e collettivo.
E i giovani potranno sperimentare in presa diretta, con effetti quasi fantascientifici, fatti della vita, da quelli grandi o drammatici ai più marginali ma significativi, dei nonni e dei genitori: guerre, lavoro, avvenimenti politici, conquiste sociali, religione, vacanze moda, cinema, teatro, musica, sport sino ad aspetti rivoluzionari della vita, come l’automobile o l’arrivo, nelle case, di oggetti che hanno cambiato il modo di vivere domestico, dalla lavatrice alla televisione.
“Un’opera straordinaria, che rappresenta un fiore all’occhiello per Venezia, Mestre, il Veneto e l’Italia” ha affermato alla mega inaugurazione la presidente del Senato Elisabetta Casellati, mentre per il sindaco, Luigi Brugnaro, si tratta del rilancio di un’intera città, Mestre, divenuta la “città della contemporaneità”.
L’M9 – dieci anni di progettazioni e lavori era stato fortemente voluto dagli allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari, dal presidente della Fondazione Venezia Giuliano Segree dal compianto editore Cesare De Michelis. Disegnato dallo studio berlinese Sauerbruch e Hutton, l’M9 ha un’altra caratteristica: che praticamente dovrà cambiare in continuazione perché, sottolinea il suo direttore Marco Biscione, “ è un museo dove la tecnologia gioca un ruolo importantissimo, ma la tecnologia tende a diventare obsoleta, quindi il museo dovrà ripensare se stesso non solo in termini di modalità di presentazione, ma anche di contenuti”.
L’M9 è dotato anche di un auditorium cinema di 200 posti con tecnologia 4k ad alta definizione e visori VR per la realtà virtuale,oltre ad adiacenti spazi per attività commerciali, al fine di rivitalizzare ulteriormente il centro mestrino.