“Se fossi nato in un altro posto le mie opere sarebbero completamente diverse”

Ad affermarlo è Wilhelm Senoner, l’artista che meglio di chiunque altro è riuscito a dare peso e forma allo spirito della montagna. Senoner è un artista contemporaneo le cui opere condividono con la montagna il medesimo linguaggio simbolico. Come montagne imponenti sembrano modellate dal vento, e se le vette più alte rappresentano l’unione fra cielo e terra, le sue creazioni sono veri e propri simboli archetipici della storia dell’umanità.

Potremo ammirarle nei magnifici spazi del Typak Center di Ortisei, dov’è allestita una personale dal titolo Controtempo, curata da Elena Filippi. Nessun luogo poteva essere più adatto per celebrare cinquant’anni di ricerca artistica che da quelle montagne ha preso vita per provocare l’incontro tra noi e l’universo, sempre rivolta a contrastare le leggi del tempo.

Wilhelm Senoner, view of the exibition Ortisei
Wilhelm Senoner, view of the exibition Ortisei

Guardiani dell’eternità, Pensatori, figure trascendenti e impassibili davanti a noi e al nostro tempo che fugge. Se la montagna è metafora d’incontro fra l’uomo è il divino, la mostra di Ortisei produce nel visitatore emozioni che non si limitano alla percezione meramente fisica della forma, ma scuotono l’anima innescando processi di meditazione interiore tanto potenti da essere giudicati dai più, un’esperienza spirituale ancor prima che artistica.

Le sue opere rivolgono lo sguardo verso il cielo in un’ascensione che si riempie così di nuovi significati comunicando più di mille parole. In apertura di questo percorso simbolico ed anagogico due Pensatori, posti uno accanto all’altro eppure separati da un’intera vita.

Il primo – racconta Senoner – lo ho realizzato cinquant’anni fa, di ritorno da Parigi dove rimasi folgorato dall’opera di Auguste Rodin

Wilhelm Senoner, Man with cigar 2019, 152 cm tall, including pedestal tiglio ,acrilici and terre
Wilhelm Senoner, Man with cigar 2019, 152 cm tall, including pedestal tiglio ,acrilici and terre

prosegue il Maestro – da allora è rimasto sempre all’aperto, nella casa dei miei genitori accumulando muschio e altri segni del tempo”. Il secondo invece non ha modelli di riferimento, se non la natura, la montagna e le caratteristiche tipiche dell’opera di Senoner. Fra le numerose opere esposte ritroviamo anche, L’uomo con scudo/aquilone, che Philippe 2 Daverio aveva ribattezzato Guardiano delle montagne. Un’opera storicizzata con alle spalle un importante percorso espositivo; dalla Biennale di Venezia all’installazione per il Parco UNESCO del Rasciesa, fino alla sua esposizione presso la Kaiservilla di Bad Ischl. Ribattezzato Spirito delle Dolomiti in occasione della mostra per le celebrazioni europee per la fine della Grande Guerra a Schio.

Si tratta di una figura solida e grave allo stesso tempo, con uno squarcio sul petto che rivela afflizione ma anche occasione di penetrare le profondità dell’umano. Simbolo del travaglio della storia essa evoca la sfera dell’impegno civile, la vulnerabilità del singolo ma anche l’importanza di trovare sempre una dimensione ludica. Opere maestose quindi, tutte insieme rappresentano l’occasione di poter vivere nuove emozioni, sfidando la linearità del tempo, in una sorta di paradigma superomistico, quasi nel desiderio di vivere per sempre.

Per chi invece durante l’estate si trovasse a visitare Londra, ricordiamo che alcune opere di Wilhelm Senoner, sono esposte alla Galleria Cris Contini Contemporary in Mayfair.