Giovanni Anceschi è un’artista testimone di un periodo irripetibile che, tra la fine degli anni cinquanta e sessanta, vide fiorire la formazione di numerosi gruppi in Europa uniti in una ricerca all’interno del campo delle arti.
Si pensi al Gruppo Zero, N, Grav, Equipe 75 e T. Proprio in quest’ultimo, fondato nel 1959 da Davide Boriani e Gabriele De Vecchi, aderì lo stesso Anceschi assieme a Gianni Colombo e Grazia Varisco. Fino al 1970 il Gruppo T rappresentò un punto di riferimento nella nuova ricerca artistica.
Inizialmente Anceschi effettuò una ricerca comune che lo contraddistinse negli anni successivi. Un approccio scientifico all’arte con l’utilizzo di tecnologie semplici, anche se concettuali, per relazionare lo spazio con il tempo attraverso un’interazione tra l’idea dell’artista, l’opera e lo spettatore. Insieme ai suoi colleghi cercò di studiare e analizzare “le forme del disordine”, come scrisse Umberto Eco.