
Che bello andar per crostedal direttore Ferruccio Gard
o già affrontato il discorso che nell’arte contemporanea il brutto talvolta si sostituisce al bello e addirittura piace di più, anche se in molti casi subentrano fenomeni speculativi, tipo l’esteticamente disturbante squalo in formaldeide di Damien Hirst, pagato oltre 10 milioni di dollari. La cosa curiosa è che stanno aumentando gli artisti con la propensione e il (cattivo) gusto di fare opere orrende, senza la presunzione che un domani possano valere milioni. Ne sono beata- mente e giulivamente appagati, magari anche convinti di fare del bene al prossimo. Dei samaritani dell’arte, insomma. E così, come vi avevo già segnalato in un prece- dente editoriale, nel 1993 a Boston, in America, è nato il MOBA, Museum Of Bad Art (Museo della Cattiva Arte) che ora è stato addirittura ampliato. La direttrice Louise Sacco e il curatore Michael Frank hanno la passione di aggirarsi fra squallidi mercatini, bancarelle e bottegacce varie alla ricerca di quanto di peggio riescano a trovare. Ma il...bello deve ancora arrivare: il MOBA sta ricevendo...donazioni da tutto il mondo! Come, insomma, volevasi dimostrare: vi sono artisti, o sedicenti tali, orgogliosi di esporre le loro (sic) opere in quello che vorrebbe essere il museo della suburra dell’arte. Perché il museo ha successo, e potrebbe (ahinoi) aver aperto una strada. A Bucarest, la capitale della Romania, è stato inaugurato il Museo del kitsch. Una cosa seria, il proprietario Christian Lica ha detto al Wa- shington Post di aver fatto esperienza visitando 500 musei e collezionato oggetti kitsch per 21 anni. Il kitsch, ha detto, “è arte fallita, ma è pur sempre una forma di espressione”. Bene, avanti il prossimo, per riempire altri musei del genere non ci saranno problemi. Dimenticavo: il biglietto d’ingresso è di 6,58 euro (ridotto per i romeni). La prima opera esposta, all’ingresso del museo, incoraggiante biglietto da visita, è una copia del David di Michelangelo con al collo una collana dorata e un grosso ciondolo a forma di dollaro, dorato pure lui, ovviamente. Dicono che valga la pena di farvi una visita, un divertimento “Bad and Kitsch” è assicurato.