
Aiuto una cagata è...un'opera d'Arte ?dal direttore Ferruccio Gard
Ho contato sino a mille prima di scrivere questo editoriale, e confesso di non sapere ancora se faccio bene o faccio male: non vorrei svolgere il ruolo del cattivo maestro che invoglia gli artisti o aspiranti tali ad… imitare, visto che parlerò di una mostra che esalta l’imitazione. Siccome il curatore è (con Alessandro Michele) quel maestro di provocazioni che si chiama Maurizio Cattelan (artista geniale) cercherò di buttarla anch’io in provocazione (imito, dunque sono). Dunque, Cattelan, copiando il titolo “ The artist is present” di una celebre performance, al Moma di New York, di Marina Abramovic (altra eccelsa provocatrice), ha invitato al Museo Yuz di Shanghai un gruppo di 30 artisti, auspicabilmente copioni, da Armleder e Delvoye a Parreno e Danh Vo, con l’obiettivo di rendere omaggio al copiare, interpretato come fonte inesauribile delle arti. E perché? Semplice, perché “ la copia è l’originale” e, sostiene Cattelan “ copiare è come una bestemmia. Offende Dio ma è anche prova della sua esistenza”. Traduzione: la copia di un’opera d’arte è un riconoscimento dell’esistenza dell’artista copione, ergo copiare è fare arte….. Nessun limite alla fantasia copiatrice. Fra le tante opere esposte, ecco “Cloaca”, del quotatissimo belga Wim Delvoye (quello che copre i maiali di tatuaggi).Trattasi di un macchinario che imita la digestione, dall’introduzione del cibo nello stomaco all’espulsione degli escrementi, con tanto di odori del caso. Oibò, finiremo per dire che… una cagata è un’opera d’arte? Aiuto, nell’arte di oggi (e di domani) temo, fra un olezzo e l’altro, il mai dire mai….