La Cina è.... troppo vicina ?dal direttore Ferruccio Gard
Come tutti sapete, uno dei più famosi quadri di Modigliani, il Nu Couché (nudo sdraiato) dipinto dall’artista livornese fra il 1917 e il 1918, se ne è volato in Cina, comprato all’asta da Christie’s a New York per la stratosferica cifra di 170 milioni di dollari. L’acquirente, inizialmente anonimo, ha svelato il suo nome. E’ Liu Yigian, 52 anni, sino a ieri internazionalmente pressoché sconosciuto ma fra gli uomini più ricchi dell’ex-Impero Celeste. Si è fatto, come si suol dire, tutto da solo: negli anni ’80 cuciva borse in finta pelle in uno scantinato di Shanghai. Per pagare l’affitto faceva il taxista abusivo. Insomma, un personaggio. Però, siccome di parvenu smaniosi di esibire smodatamente le proprie ricchezze in Cina ve ne sono parecchi, in Europa incomincia a nascere un certo allarme. Può sembrare un paradosso, magnati che comprano quadri e sculture è una bella notizia, smuovono e fanno crescere il mercato dell’arte. Attenti osservatori ipotizzano però che dietro vi sia un disegno, indicato e favorito dal regime: far diventare la Cina la capitale mondiale dell’arte e della cultura. Sono già tantissimi i capolavori acquistati da collezionisti cinesi che, si dice, non prendono neanche in considerazione opere al di sotto di un milione di dollari. Fra gli ultimi acquisti, “L’Allée des Alyscampas”, di Van Gogh, battuto da Sotheby’s per 66,3 milioni di sterline, il “Vaso con margherite e papaveri”, sempre di Van Gogh, 61,8 milioni di dollari, il “Bassin aux nympheas les rosiers” di Monet per 20.4 milioni di dollari, ecc. ecc.ecc. Insomma, non più mastini tibetani da due milioni di dollari consegnati in Rolls-royce, ma arte. E anche musei, ovviamente, ne stanno progettando di megagalattici, perché chi vorrà vedere i capolavori dell’arte moderna e contemporanea non dovrà più andare a New York o in Europa ma a Shanghai o a Pechino. I cinesi, senza offesa maestri del falso, sembrano ora avviati a copiare...in modo autentico. Nulla da dire, è il mondo della concorrenza, ma c’è chi si preoccupa, temendo una svendita della nostra Identità culturale e artistica. La Cina è diventata....troppo vicina ?