Se l’arte è la forza di mostrare con occhi sempre nuovi l’apparente realtà, tramutandola in scoperta e ancor prima in sorpresa, le opere di Rossella Pezzino de Geronimo ne sono straordinariamente intrise.

L’artista, porta davanti ai nostri occhi i quattro elementi naturali; acqua, aria, terra, fuoco, domati e trasformati, resi stabili e leggeri, sottraendoli al loro equilibrio precario, con un fine molto preciso ed altrettanto nobile.

Rossella Pezzino de Geronimo

Purtroppo la maggior parte degli uomini, che vivono in società metropolitane sempre più tecnologiche, costruite, digitali, l’importanza dell’ambientazione naturale è percepita come una mera questione estetica, tutt’altro più una questione di decoro urbano. Mentre, una stima delle Nazioni Unite sull’ecosistema del nuovo millennio ha evidenziato che, negli ultimi 50 anni, gli umani hanno modificato gli ecosistemi molto più rapidamente ed estesamente che in altri periodi della storia umana.

Alla luce di questi fatti il lavoro di Rossella Pezzino de Geronimo denuncia in maniera sofisticata il declino inarrestabile del nostro mondo e la nostra totale indifferenza.

E se scopriamo poi, nella sua biografia, che l’artista unisce in sé due anime, quella di Visual Artist e fotografa, da un lato, e quella imprenditoriale, di amministratrice di aziende che operano negli ambiti dell’ecologia, ecco che l’autentica originalità della sua ricerca artistica diventa, se possibile, ancora più forte e più pregnante, chiamandoci tutti a raccolta per scongiurare l’imminente sciagura.

Con le sue immagini fotografiche ella racconta un’indicibile bellezza, documentata attraverso i suoi viaggi in giro per il mondo. Giappone, Etiopia, India e Birmania, ma anche la sua terra, la Sicilia. Un luogo magico che ha dato vita ad artisti immensi, lasciando nei suoi figli un’impronta, che ha a che fare con la mitologia ma anche con la curiosità della scoperta.

Rossella Pezzino de Geronimo, Acqua

La sua volontà di sperimentazione ha condotto l’artista ad avvicinarsi alla tecnica dell’olografia, una tecnologia ottica in grado di memorizzare le informazioni visive. Le sue prime sperimentazioni risalgono al 2012 e, da quel momento in poi, ella ha accresciuto costantemente l’abilità tecnica, raggiungendo risultati mirabili che le sono stati riconosciuti da musei e collezionisti in svariate parti del mondo.

Osservando le sue ultime opere sui quattro elementi si comprende quanto l’evoluzione catartica dell’artista si stia muovendo in direzione della ricerca di valenze simboliche che si ritrovano nel particolare, in quello che sfugge ai più e che lei, con il suo obiettivo, cattura, decontestualizza e frantuma. La natura, priva dell’elemento umano, perde la valenza di paesaggio tout court e le sue parti isolate seguono la via dell’astratto e del metafisico, pur mettendo a fuoco in modo creativo: acqua, terra, fuoco e aria.

Della sua ultima installazione digitale a grandezza umana, l’artista ha affermato: “Questo mio ultimo ologramma dal titolo L’uovo aurico è un tributo alla mia città, Catania, tra i pochi luoghi a possedere all’interno del suo territorio tutti e quattro gli elementi della natura – e continua – utilizzando un uovo ché contiene in sé il simbolo della vita ma anche della sacralità, nel quale la superficie esterna rappresenta la terra (il guscio), la membrana (l’aria), l’albume (l’acqua) ed infine il tuorlo simbolo del fuoco”.

Rossella Pezzino de Geronimo, Fuoco

Completa l’opera olografica l’apparizione di una salamandra: animale di potere, carico di significati simbolici legati all’antica credenza che riuscisse ad attraversare il fuoco rimanendo illeso. Un chiaro riferimento all’uomo e alla sua capacità di adattamento. Un messaggio positivo per dire che probabilmente, forse, alla fine ce la faremo.

Rossella Pezzino de Geronimo, Aria