Michelangelo Galliani ama la scultura, la sua storia e i modi della sua rappresentazione

Artista appassionato, Michelangelo non si limita a creare la scultura, ma persegue l’idea di farla dialogare con i luoghi. Le sue installazioni modificano lo spazio e lo rendono denso, arricchendolo di nuovo senso e nuove prospettive.

Michelangelo Galliani, Mirror, 2018 , Carrara Marble steel and stainless steel cm 50 x 50 x 17

Penso al GAM di Catania, ex Convento di Santa Chiara, dove ha recentemente esposto le proprie opere in occasione di Wonder Time, a cura di Daniela Arionte, poiché è proprio in location come queste, nelle quali storia, mito e spiritualità s’intrecciano, che le sculture di Galliani indagano nuovi punti di vista, sposandone la luce e l’atmosfera, riattivando con grande forza reminiscenze arcaiche ed ancestrali.

E’ quello che è accaduto a Roma nella grande installazione permanente all’Università Roma Tre. Un’intuizione narrativa che nasce dall’amore per la scultura e che come un filo invisibile lega tutta la sua produzione artistica.

E’ come se l’artista abbia sempre una sensibilità superiore verso quello che lo circonda, al tempo presente, ma anche a quello trascorso. Per il 2019 Michelangelo Galliani porterà ancora una volta questa sua magica energia in dialogo con altri spazi e altri luoghi e questa volta saranno quelli di due importanti musei.