Nelle contraddizioni dell’attuale vivere, iperconnesso alla rete e perennemente geolocalizzato in un preciso spazio fisico e sociale, le riflessioni espresse in pittura da Nicoletta Gatti, vanno inserendosi con notevole forza discorsiva, scaturita da profonde considerazioni identitarie di natura umanistica, nelle sorti del destino umano, sempre al centro della visione e del significato.
Il concetto è espresso sulla tela, nel modo più consono all’estetica contemporanea ossia, con l’accentrazione del tema in una superficie minimale nella quale tuttavia ogni elemento rimanda
a un significato preciso. “I tracciati che idealmente vogliono uscire dai limiti della tela – spiega Nicoletta Gatti – possono avere diverse direzioni, possono presentarsi lineari o piegarsi in angolature acute o in curve improbabili, non sono altro che il diagramma di un vissuto”.
Le forme sono quindi articolate secondo la predisposizione dell’artista che ne conduce la direzione ed il ritmo, con una simbologia ed un linguaggio che alludono alla drammaticità dell’esistenza umana.
La genesi di tale pensiero si traduce in codificazione della forma segnica, mediante la quale l’autrice rimandata alla dimensione travagliata del vivere contemporaneo che si dirama alla ricerca di nuove inedite direzioni.
Ma la sequenza e i moti di tale narrazione, non mirano esclusivamente a fornire un giudizio negativo se non quel tanto a sufficienza, atto a rendere consapevole il fruitore dei pericoli che stanno sempre in agguato lungo un tragitto o un tracciato.
L’itinerario e i percorsi delle linee, la loro dimensione e infine la qualità delle superfici sulla quale esse giacciono, accompagnano il racconto di Nicoletta, arricchendo la discorsività di nuovi dettagli e chiariscono ulteriormente la volontà dell’artista di perseverare nel proprio ruolo di aruspice e interprete dei segni divini.
La coerenza dell’artista con il suo enunciato pittorico diventa dunque, sintassi del discorso
di comunicazione nel quale si delinea un processo significante dell’intera vicenda umana coinvolgendo tutte quelle componenti che ne compongono la drammaturgia.
Nella loro essenzialità le opere di Nicoletta trovano il motivo di essere. Esse ci danno la riprova della sua interessante personalità e la testimonianza certa ed impegnata della sua vocazione di artista, che punta dritta e senza mistificazioni alla verità delle cose.
Per il 2020 sono previste numerose sue esposizioni personali; a marzo presso la Galleria Cortina di Milano, a Roma presso la Galleria Deniarte e tra luglio e agosto nel cuore di Lecce,
con un suggestivo allestimento all’interno di una chiesa sconsacrata.